10 Nov EMERGENZA CORONAVIRUS: La Toscana sarà zona ARANCIONE da mercoledì 11 Novembre
Nelle regioni «caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto» oltre alle misure di carattere nazionale si applicano anche alcune restrizioni aggiuntive.
Divieti per 15 giorni
Il Ministro della Salute «con frequenza almeno settimanale verifica il permanere della situazione e provvede con ordinanza per un periodo minimo di 15 giorni» d’intesa con il Presidente della Regione e dunque condividendo la decisione.
Divieto di ingresso nei territori
«È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori salvo che per gli spostamenti motivati». Si potrà entrare e uscire solo per «comprovate esigenze», e dunque per motivi di lavoro, di salute e di urgenza sempre giustificati con il modulo dell’autocertificazione. Sono però «consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza». È sempre «consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza».
Spostamenti tra Comuni: vietati, salvo eccezioni
«È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione», a meno che non ci siano le «comprovate esigenze» attestate tramite l’autocertificazione; tra queste vi rientra anche lo svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune.
Bar e ristoranti: sospesi
Sono chiusi «bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
Restano in vigore anche tutti gli altri obblighi e restrizioni delle zone GIALLE diversi dai punti sopra elencati
>> Scarica il modello di autocertificazione editabile
>> Scarica l’immagine riassuntiva delle restrizioni
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Raccomandiamo sempre un immutato rispetto delle procedure di prevenzione su:
l’uso della mascherina come stabilito dal “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, del 24 aprile 2020, che all’interno dei luoghi di lavoro prevede, per tutti i lavoratori che condividono spazi comuni, l’utilizzo di una mascherina chirurgica; inoltre, qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative, è comunque necessario l’uso delle mascherine e altri dispositivi di protezione conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.
l’igiene delle mani, il divieto di assembramenti, il rispetto delle distanze di sicurezza, l’attenzione ai sintomi influenzali e tutte le altre regole che ormai conosciamo bene.